lunedì 22 giugno 2009

“L’Abruzzo è riuscito a superare tutte le difficoltà” ha affermato con orgoglio il presidente del Comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo
Pescara, 22 giugno 2009. Passione mediterranea, fantasia italiana e carattere abruzzese hanno reso possibile l’organizzazione dei XVI Giochi del Mediterraneo. Un’edizione record, come è stato sottolineato da tutti i responsabili intervenuti alla presentazione ufficiale, nella sala consiliare del Comune di Pescara, gremita di persone. Quella di Pescara passerà alla storia come l’edizione dei primati, dal momento che sono 23 i Paesi partecipanti, due in più (Montenegro e Andorra) rispetto ad Almeria; oltre 4000 gli atleti in gara e 5800 le persone accreditate (20% in più), 3000 i volontari che assisteranno atleti, tecnici e dirigenti per tutta la durata della manifestazione. Ma non è solo sulla quantità che i Giochi di Pescara 2009 mostrano di essere al massimo livello, anche la qualità è di tutto rispetto con 20 medaglie olimpiche di Pechino 2008 a dare spettacolo su campi, palasport e pedane.
Due sono i poli d’attrazione dei Giochi: da una parte il Villaggio Mediterraneo, accogliente casa dell’intera manifestazione, inaugurato ufficialmente in mattinata, e in sala c’era lo specialissimo sindaco Fabrizia D’Ottavio (oro mondiale e argento olimpico ad Atene 2004 nella ginnastica ritmica); dall’altra lo stadio Adriatico, dove venerdì sera si terrà l’inaugurazione dell’evento. Nel mezzo, giovedì 25 giugno, ci sarà l’importante prologo del viaggio dell’acqua, che ai Giochi del Mediterraneo ha lo stesso significato della fiaccola per le Olimpiadi: l’ampolla d’acqua passerà di mano in mano, partendo da L’Aquila per arrivare a Pescara, e il primo idroforo sarà Amar Addadi, presidente del Comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo, attraversando tutte le zone colpite dal terremoto del 6 aprile scorso.
Il 26 giugno, tutti gli occhi del mondo sportivo saranno sullo stadio Adriatico con la sfilata di tutte le delegazioni partecipanti. Saranno 1320 le persone coinvolte nella scenografia, coordinata dal regista Marco Balich, che culminerà nell’arrivo dal cielo del Guerriero di Capestrano sormontato su una struttura di 18 metri. La cerimonia inaugurale dei Giochi durerà circa due ore, sarà trasmessa in diretta dalle 21 sul digitale terrestre (Raisport+) e alle 23 in differita su Rai Uno.
Pescara, 22 giugno 2009. Passione mediterranea, fantasia italiana e carattere abruzzese hanno reso possibile l’organizzazione dei XVI Giochi del Mediterraneo. Due sono i poli d’attrazione dei Giochi: da una parte il Villaggio Mediterraneo, accogliente casa dell’intera manifestazione, inaugurato ufficialmente in mattinata, e in sala c’era lo specialissimo sindaco Fabrizia D’Ottavio (oro mondiale e argento olimpico ad Atene 2004 nella ginnastica ritmica); dall’altra lo stadio Adriatico, dove venerdì sera si terrà l’inaugurazione dell’evento. Nel mezzo, giovedì 25 giugno, ci sarà l’importante prologo del viaggio dell’acqua, che ai Giochi del Mediterraneo ha lo stesso significato della fiaccola per le Olimpiadi: l’ampolla d’acqua passerà di mano in mano, partendo da L’Aquila per arrivare a Pescara, e il primo idroforo sarà Amar Addadi, presidente del Comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo, attraversando tutte le zone colpite dal terremoto del 6 aprile scorso.
Il 26 giugno, tutti gli occhi del mondo sportivo saranno sullo stadio Adriatico con la sfilata di tutte le delegazioni partecipanti. Saranno 1320 le persone coinvolte nella scenografia, coordinata dal regista Marco Balich, che culminerà nell’arrivo dal cielo del Guerriero di Capestrano sormontato su una struttura di 18 metri. La cerimonia inaugurale dei Giochi durerà circa due ore, sarà trasmessa in diretta dalle 21 sul digitale terrestre (Raisport+) e alle 23 in differita su Rai Uno.
Di miracolo, invece, lo stesso Pescante non vuol sentire parlare: “Quando fanno qualcosa gli altri popoli – ha detto il commissario straordinario – si parla di ingegno e operosità, quando lo fanno gli italiani si parla di miracolo. E invece no: quello che è accaduto in Abruzzo è il frutto del lavoro e dell’impegno”. Non nasconde i problemi trovati un anno fa, al suo arrivo: “Quando sono stato chiamato a lavorare per Pescara 2009 mancavano 37 milioni di euro per far quadrare il bilancio: ci siamo riusciti tagliando tutte le spese inutili. Inoltre ho trovato un comitato organizzatore di 78 persone: basti pensare Pechino ne aveva 18 ed era quella con il comitato olimpico più numeroso”. Se l’impresa è stata possibile, sottolinea ancora il Commissario Straordinario, “è grazie anche alla fiducia che i comitati dei Paesi del Mediterraneo hanno nutrito in noi, al mondo della politica che per un po’ ha deposto le armi, dopo cinque anni buttati via, senza fare nulla”. Pescante ha voluto specificare di aver messo a disposizione la propria esperienza al servizio di un obiettivo importante: “Mi chiamarono alle Olimpiadi invernali di Torino 2006, ma lì l’ho fatto per spirito di servizio, qui l’ho fatto per amore della mia terra”. E a proposito, Pescante ha speso una parola di più per un conterraneo: “Un grazie speciale va a Gianni Letta, che è abruzzese come me”. Il commissario, infine, ha ricordato con orgoglio le sollecitazioni e l’apprezzamento ricevuti dal Cio, nel corso dell’ultimo incontro a Losanna, tramite il presidente Jacques Rogge e gli altri componenti del Comitato olimpico internazionale: “La compostezza mostrata dagli abruzzesi nei giorni successivi al terremoto ha sbalordito il mondo – ha rivelato Pescante - e il mondo ci osserverà attentamente in queste due settimane, tant’è che saranno a Pescara i rappresentanti di Tokio, Madrid, Rio de Janeiro e Chicago, città candidate a ospitare le prossime Olimpiadi”.